Le funzioni sostitutive dell'accelerazione di particelle

In natura gli elementi alla base dell'accelerazione di particelle sono implicati in fenomeni come venti solari e raggi cosmici. I protoni che provengono da essi vengono fermati dall'atmosfera terrestre, per cui noi non notiamo questi fenomeni, che invece per gli astronauti sono quasi all'ordine del giorno.

La radiazione protonica nel decadimento radioattivo è un altro fenomeno che, seppur esistente in natura,  è stato osservato per la prima volta solo nel 1970.

Fenomeni con cui abbiamo invece più "familiarità" sono i fotoni ultravioletti e le particelle alfa, conosciuti come pericolosi. Nonostante quindi in natura tutto ciò che è legato all'accelerazione delle particelle sia considerato pericoloso, nel caso della riproduzione artificiale del fenomeno otteniamo innumerevoli risvolti utili e positivi.

Vediamo quindi quali sono alcune di queste funzioni sostitutive:
  • scopi industriali (60%) (impiantazione di ioni, sterilizzazione);
  • medici (35%) (per la produzione di isotopi radioattivi o la terapia adronica);
  • studio della struttura dei materiali;
  •  scopi di ricerca (5%) in fisica delle particelle

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