Considerazioni finali sul percorso di ricerca affrontato per la composizione di questo blog

La ricerca è improntata sull’accelerazione artificiale, in particolare sullo studio del funzionamento dell’acceleratore di particelle, la macchina che permette di riprodurre artificialmente il fenomeno naturale dell’accelerazione delle particelle.

Poiché in natura si tratta di un evento particolarmente pericoloso per l’uomo, l’importanza di una cosa artificiale che permetta di controllare l’entità e la potenza del fenomeno è evidente.
Come visto durante la ricerca di informazioni per comporre il blog, l’accelerazione artificiale di particelle è fondamentale in molti campi scientifici: più di tutti, fornisce un aiuto fondamentale nello studio della fisica delle particelle, grazie ad efficienti e costosi macchinari come il LHC del CERN di Ginevra.
Nel post dedicato ai rischi, è stato analizzato anche il punto di vista di chi si trova contrario all’utilizzo di questo tipo di tecnologia, ritenute da questi pericolosa per il genere umano. Le varie teorie catastrofiste si sono state però sempre dimostrate false, soprattutto visto che dietro la costruzione, la manutenzione e l’uso di queste apparecchiature vi è un team altamente specializzato di persone.
Soprattutto con l’accensione di quello che è per il momento il più potente acceleratore di particelle esistente, il già citato LHC, il risvolto mediatico è stato molto forte. Articoli di giornale, film, fumetti sono stati creati, a testimonianza del fatto che si tratta di un aspetto molto importante della ricerca scientifica attuale.
La storia della fisica delle particelle ha radici molto profonde nel passato, e molti sono i protagonisti che hanno permesso un sostanziale avanzamento nella ricerca e nello studio di questo settore della fisica. Uno dei protagonisti più “recenti” citato nel blog è Higgs, lo scopritore del bosone di Higgs, anche detto “particella di Dio”: una scoperta talmente importante da portarlo alla vittoria del premio Nobel.
Nell'analisi dei luoghi della cosa artificiale, che oggi si possono identificare principalmente nei laboratori di ricerca come il CERN, supponendo che sia una tecnologia che non ci tocchi direttamente, ma che fino a poco tempo fa, prima dell’evoluzione del sistema led, era presente nelle case di ciascuno di noi: la televisione a tubo catodico.
Citando George Perec: “isolato, il pezzo di un puzzle non significa niente [...] ma se appena riesci, dopo molti minuti di errori e tentativi, o in un mezzo secondo prodigiosamente ispirato, a connetterlo con dei pezzi vicini, ecco che quello sparisce, cessa di esistere in quanto pezzo”.
Questo per dire che, nonostante sembrino a prima vista cose prive di interrelazioni, i principi fisici che regolano l’accelerazione di particelle, le componenti di un televisore un po’ datato, le particelle usate per la terapia adronica, possono essere considerati come pezzi di un puzzle, che ricomposto porta alla comprensione di una grossa fetta di conoscenza scientifica estremamente importante in molti campi.

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